Gianfranco Tognarelli

 

GIANFRANCO TOGNARELLI, una volta arrivato a incentrare la figura umana nei paesaggi che ne avevano preannunciato la presenza, era riuscito a poco a poco a rivivere in quelle figure lo spirito del Novecento appreso, ovviamente, dal Gajoni alla cui pittura aveva dedicato la tesi finale nell'Accademia di Firenze.

I "suonatori di flauto" nei quali Tognarelli ripercorreva il mito di Orfeo (quanta parte delle sue imprese il Novecento ha affidato al mito!) via via hanno penetrato la musica di quel magico strumento pastorale subendone essi stessi l'incantesimo; una magia che li ha fatti oggetto di una metamorfosi straordinaria: le figure si sono quasi dissolte nell'ambiente sempre meno deciso, come ad assumere un valore fonico; in armonie musicali che l'inno mistico va ritmando in echi di colori di cui si accompagnano i dissolvimenti formali. Ed è una tappa molto bella della evoluzione in atto.

 

Tommaso Paloscia 1993